Sin dall’origine dei tempi, nella notte fluttuano desideri, paure, sogni ed incubi. La notte rappresenta la parte più celata dell’umana esistenza, in cui istinto e arcano si miscelano in una ricetta che sfugge alla ragione.
La notte è eterna custode dell’inspiegabile, della dimensione onirica che anima il sonno. E quando in essa inizia a scorrere possente la destrezza culinaria, come un fiume in una vallata agli albori della primavera, i colori, i sapori e i profumi esplodono in un affresco che è quintessenza del potenziale umano.

La nona edizione della Notte Fondente di Gardone Riviera è stata un successo, e sulla punta della lingua rintoccano ancora le emozioni organolettiche di una manifestazione che ha saputo mutare di anno in anno, andando ad esplorare sempre più trasversalmente il vasto concetto di gastronomia.
Fra i saliscendi del borgo gardesano si sono vissute vibrazioni affascinanti, plasmate dalle mani di chef e pasticceri di caratura nazionale e internazionale. E il Dio Meteo, uno che di poteri sulle sorti di tali eventi ne ha parecchi, ha dispensato clemenza e solo pochi lampi all’orizzonte, per dare il via alle precipitazioni solo a sipario calato.
Tuttavia un bagliore costante, sugli stand disseminati per le vie dello storico agglomerato a una manciata di passi dal Vittoriale degli Italiani, c’è stato. Sua maestà il cacao, estrinsecatosi nelle numerose declinazioni culinarie suggerite, ha ancora una volta regalato le sue benefiche e massicce dosi di endorfine ai migliaia di palati accorsi alle soglie del feudo dannunziano.

Ciocco-lampi di creatività
Nella Notte Fondente si sono animate le intuizioni degli artisti del cibo. E’ stato un vero festival di sapori sorprendenti, in cui decine di note diverse del gusto hanno composto una sinfonia difficile da spiegare. Forse perché la cucina è un linguaggio per certi versi ancora indecifrabile: sgorga direttamente dall’istinto umano per posarsi sulle labbra di chi assaggia. Ecco alcune proposte provate da WTF in una suggestiva galleria di immagini del fotografo Nicolò Brunelli.








al fondente nero, Caffè Floriam Restaurant (Brescia). PH: Nicolò Brunelli



Un ingrediente apprezzato universalmente come il cioccolato può essere furbo grimaldello per superare gli scetticismi più spigolosi, ma anche nota criptica quando abbinata ad altri sapori.
In Notte Fondente i virtuosi presenti hanno dato libero sfogo al proprio estro. Chef Andrea Leali di Casa Leali di Puegnago del Garda ha proposto Pomodoro, fava tonka e mozzarella, piatto in cui il pomodoro viene sbianchito da crudo, svuotato letteralmente della sua polpa che, una volta suddivisa in tre lotti differenti, cuoce a tre diverse temperature. La polpa di pomodoro semi-dry ottenuta viene battuta a coltello, condita come fosse una tartare di carne con sale, pepe, olio, olive taggiasche, capperi e reinserita poi all’interno dell’ortaggio. Il tutto viene servito su una crema di mozzarella e accompagnato con una finta terra edibile a base di barbabietola rossa e mandorle. Un piatto semplice al nome e agli occhi, ma studiato e finemente elaborato.


A pochi metri di distanza Gianni Briarava della Locanda del Benaco di Salò ha servito l’Acqua Dolce al cioccolato: un fumetto di salmerino, coregone e persico, portato in trionfo da pomodoro, capperi, basilico, aglio, basilico, scorze d’arancia e limone, zenzero e peperoncino, servito con un pane al cioccolato bianco. “Un piatto che omaggia il Garda e i suoi fantastici prodotti e che vuole promuoverne la salute e la bellezza”, spiega lo chef.

E’ un’edizione che scivola via sulle onde degli effetti speciali, quelli che fanno esclamare la voce e il cuore. Lo fa chef Riccardo Camanini dello stellato Lido 84 di Gardone Riviera, che alza il velo sulla sua Melanzana marinata, fave di cacao, cocco. Il frutto esotico sotto forma di pellicola avvolge con la sua dolcezza la decisa sapidità della melanzana, in una vera e propria escalation di sapori che affascinano e accarezzano i sensi.



Tradizione e innovazione nel piatto proposto da chef Silvia Loda del ristorante Finil Del Pret di Comezzano, il Macco, una crocchetta a base di fave su letto di crema di piselli, una insalata di seppie e cioccolato fondente.

Stupire con dolcezza: è questo il diktat mai urlato che serpeggia fra le vie dell’abitato. Chef Alberto Riboldi del ristorante Castello Malvezzi di Brescia coccola i palati con il suo spaghetto selezione Riccardo Felicetti al peperoncino, mazzancolla e granella di Guanaya: un piatto ricco, gratificante.


Abbinamento corposo ma non invadente quello scelto da chef Carlo Bresciani del Ristorante Antica Cascina San Zago di Salò, capace di regalare un sorriso con i suoi Gnocchetti al cacao amaro saltati al ragù di selvaggina su riduzione di crema di latte e zenzero.

Sensazioni di pura soddisfazione che si percepiscono anche nell’altro abbinamento proposto da Bresciani, un Panino al cioccolato cotto al vapore, fritto e farcito con hamburger di cervo.


Chef Savino Poffa della Trattoria Urbana Mangiafuoco di Brescia risponde con dei goduriosi Maccheroncini laccati al cioccolato Valrhona rosso, tartufo e ricotta di pecora marsicana.


Addentrandosi fra gli edifici di Gardone Alta si plana nel regno della Trattoria Agli Angeli, dove chef Davide Galante Negri sfodera uno Gnocco al cacao ripieno di basilico con una salsa al ribes servito in un sacchetto di carta fata, una ricetta fresca ed estiva che intriga.

In questa edizione, più che mai, gli chef hanno servito il giocoso tranello dell’impatto visivo che devia i sensi, per permettere al gusto di dare poi tutte le risposte necessarie.
E’ il caso della Melanzana come un porcino, ricetta di chef Saulo Della Valle dell’Osteria H2O di Monica del Garda, servita in una tazzina da monoporzione che ricorda il più dolce e suadente dei tiramisù. “Abbiamo cotto la melanzana al vapore per poi disidratarla. Le fette della verdura sono state poi reidratate in un brodo di porcini e accompagnate da una spuma di pane, polvere di cacao e olio EVO Tosoni di Moniga”, racconta Della Valle.


E “Non è ciò che sembra” è anche il titolo (e leitmotiv) adottato da chef Alberto Gipponi del Ristorante Dina di Gussago: “E’ un cuore di manzo marinato cotto a bassa temperatura, affettato e assemblato come una sorta di vitello tonnato, uno dei miei piatti preferiti, anche se in realtà del tonno non c’è traccia. La salsa è una maionese realizzata con semi di finocchio, canapa, cioccolato e un cappero, uno solo. Da bambino li adoravo ma non ce n’erano mai abbastanza, quindi questa sera solo uno anche per il pubblico”, racconta Gipponi con il sorriso sulle labbra.


Non prendersi troppo sul serio è il mantra anche di Andrea De Carli e Marco Cozza del ristorante Le Rose di Salò, che con Tacolago presentano un dei più noti street food in un packaging irriverente. Tacolago è realizzato con luccio, pomodoro, spezie, fonduta del Garda, cipolle e cioccolato: “Il dito medio della confezione è rivolto a noi stessi – spiega Andrea -, siamo arrivati sul Benaco due anni e mezzo fa e ci siamo imposti di utilizzare esclusivamente prodotti del territorio solo sei mesi fa. Avremmo dovuto arrivarci prima perché qui ci sono ingredienti straordinari”.


Cioccolato, il Re è qui
Alla Notte Fondente è giusto scherzare, ma i dolci sono una cosa seria. Il deus ex machina della manifestazione, Marco Zuanelli della pasticceria El Pastiser di Salò, ha servito una Chantilly al croccante con una salsa di cioccolato fondente guarnita con un sorso di olio EVO Comincioli numero 1. Una ricetta che incarna tutta la bontà e il fascino del cioccolato unita alla maestosa fragranza di uno degli oli più pregiati del Garda.

Bontà affettuosa nella Sacher in Trasparenza di Alberto Bresciani della Cascina San Zago, e si vola anche con la Passione Fondente della Pasticceria Andreoni di San Zeno Naviglio, la Nuvola Nera della Associazione Notte Fondente, l’Arcobaleno di Cioccolato della Sinigaglia di Castegnato, il Fondente al cioccolato con cialda al rhum e noci del Portichetto di Tignale, la Cascata di cioccolata con frutta della belga Belcolade.







Un tripudio di lussureggianti sapori che intasano i condotti lacrimali con gocce di pura ammirazione culinaria. La regina è la Pralina del Garda, realizzata in collaborazione con Belcolade e Finardi, un cioccolatino che inneggia ai profumi e ai sapori del Benaco con il cedro, il limone e l’olio di questo magnifico lago.

Olio, Vino, Birra e Liquori
Le ricette della Notte Fondente sono state tutte accompagnate da oli, vini e birre di qualità superiore. Words Through Food ne ha assaggiati tanti, tantissimi. Incantevoli le note dell’olio Comincioli e la delicatezza del Tosoni di Moniga, solo per citarne due, strepitosi i vini dello stesso Comincioli (come il Perlì), il Groppello di Moniga Beana Monte Cicogna, il Rosamara di Costaripa, il Lugana Perla del Garda, il ricchissimo Cabernet Sauvignon Due Querce dei Fratelli Trevisani, il Marzemino La Rua Roeno, il Botticino Scarpari, il Rosè Brut Delai. Senza dimenticare le proposte del birrificio Felice di San Felice o i rum proposti da Drink and More.









La forza di Notte Fondente è stata anche questa, ossia quella di saper proporre una miriade di abbinamenti enogastronomici in un raggio di poche decine di metri. Gardone Riviera è stata per una notte lo scrigno di inestimabili emozioni per il palato. Qualsiasi palato.

Ogni desiderio pronto da esaudire.
Lampade e geni gastronomici, ad ogni angolo.
Arrivederci e alla decima edizione

Marco Zuanelli si gode il successo di Notte Fondente, seduto ai bordi della piazza vista scenografia naturale ai piedi del palazzo comunale: “E’ la stessa piazza dove mi sedetti a stemperare le emozioni della prima edizione – racconta il pasticcere -. Questo festival cresce di anno in anno con la presenza dei migliori interpreti della nostra gastronomia e anche nel 2019 sono certo che l’asticella della qualità si alzerà. Questo è un momento dell’anno dedicato ai coraggiosi, a chi vuole assaggiare piatti anche rischiosi. Si sfida il meteo, si provano abbinamenti inconsueti. Ogni anno c’è il tutto esaurito ed è un fiume di avventori consapevoli, curiosi e dotati di grande cultura gastronomica, che arrivano con immensa fedeltà anche dall’estero. Agli inizi il cioccolato era un mero ingrediente dei piatti proposti, oggi è il protagonista assoluto e trasversale di tutti gli stand. Sono grato di quello che è stato fatto, ma il merito va a tutte le persone che hanno contribuito all’incremento qualitativo della manifestazione. Abbiamo riunito spiriti volenterosi e di talento indiscusso, e questo è il risultato. Il successo è solo il risultato complessivo della collaborazione fra le capacità dei singoli. Il futuro? Vorrei che Notte Fondente diventasse sempre più una passerella dei migliori interpreti culinari presenti sul territorio. Questa edizione ne ha già proposti tantissimi, ma per la decima edizione vorrei fare un ulteriore balzo in avanti coinvolgendo altri chef stellati”.

Qualcuno potrà pensare che la forza intrinseca di Notte Fondente risieda nel cioccolato, un cibo divino che piace praticamente a tutti, ma non è così.

Il fascino del cioccolato si ferma dove inizia la magia della umana espressione e della passione per l’enogastronomia. Ci sono gli attori: chef, pasticceri, viticoltori. E poi ci sono gli spettatori: chi assaggia, guarda, cammina per le vie di Gardone Riviera respirando profumi e ammirando l’incantesimo dell’architettura edile e gastronomica che si intreccia con la natura. La Notte Fondente è un evento di successo perché propone il meglio di ciò che l’umanità sa offrire: ricerca, gusto, studio, educazione, civiltà, rispetto per il mondo e il prossimo. Definirla semplicemente “una kermesse gastronomica” sarebbe un errore marchiano. Tutti gli elementi del creato entrano in gioco, dalle forze della natura e quelli cognitivi. Si mangia, si ammira, si respira, ci si sfiora, si brama, si fa l’amore con l’olfatto e il gusto, ci si lascia affascinare dalla bellezza assoluta.

Se si potesse incarnare la Notte Fondente in un solo elemento terreno, forse sarebbe proprio un cioccolatino. Uno di quelli perfetti, da lasciar sciogliere sulla lingua ad occhi chiusi. Per poi riaprirli e dire “Ne voglio ancora”.
Sì, ne vogliamo ancora.
Vogliamo la decima edizione, l’undicesima, e poi la dodicesima e via ancora così.
Perché il cioccolato e l’amore (per qualcuno o ciò che si fa ogni giorno), in fondo, sono le uniche due cose che ci servono davvero per vivere felici.


Un pensiero di stima e ammirazione per l’amministrazione comunale di Gardone Riviera, rappresentata dal sindaco Andrea Cipani e dal vice Gianpietro Seresina. Questo paese meraviglioso ha saputo supportare al meglio l’allestimento di un evento unico in Italia per bellezza e significato.
TUTTI GLI SCATTI SONO STATI REALIZZATI DA NICOLO’ BRUNELLI.